Jansky e Reber, i due pionieri nella radio astronomia

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La radioastronomia è una scienza giovane, nata all’inizio del 20º secolo. Due sono le figure che storicamente hanno contribuito alla nascita di questa scienza: Karl Jansky e Grote Reber.

Il Jansky era un ingegnere che, alla fine degli anni 20, lavorava presso la società Bell Labs di New York ehi, in particolare, si dedicava alla registrazione di interferenze atmosferiche a onde corte. A partire dall’estate del 1931, Jansky costruì uno strumento e cominciò a registrare un’inspiegabile segnale di cui non era chiara la provenienza. Nel 1932 capii che il segnale presentava ogni giorno un piccolo anticipo nel tempo e così Jansky concluse che doveva provenire dall’esterno del Sistema Solare. Egli divenne così famoso anche sui giornali o alla radio ma, nonostante cercasse di attirare l’attenzione degli astronomi, la sua scoperta non ebbe seguito. Jansky non ebbe neanche a alcun riconoscimento scientifico per la sua scoperta e morì nel 1950.

 

Karl Jansky (Credit: NRAO/AUI)

Karl Jansky (Credit: NRAO/AUI)

 

Grote Reber fu unico ad approfondire i risultati di Jansky costruendo uno strumento per ricevere le onde provenienti dallo spazio. Costruii così, nel giardino di casa, il primo radiotelescopio con antenna parabolica al mondo. Il suo strumento era dotato di una parabola da 9,6 m di diametro e una montatura altazimutale a spostamento manuale. A partire dal 1937 cominciò i tentativi di ricezione a 3300 MHz ma non ottenne alcun risultato finché, nel 1939, cominciò a registrare il segnale proveniente dalla Via Lattea abbassando la frequenza a 160 MHz. Cominciò così a realizzare le prime mappe di emissione radio del cielo e, con la costruzione di nuovi e più sensibile ricevitore a maggior frequenza, ne migliorò progressivamente la capacità risolutiva.

 

Grote Reber (Credit: NRAO/AUI)

Grote Reber (Credit: NRAO/AUI)

 

Dopo queste prime e fantastiche scoperte, pochi si interessarono alla radio astronomia fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale durante la quale gli immensi sviluppi delle tecniche radar consentirono per la prima volta di costruire sensibili strumenti per registrare i deboli segnali radio provenienti anche dagli oggetti più lontani dell’Universo.

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